PROPOSTA DI DISCUSSIONE SU AZIONE E ANARCHIA SABATO 26 APRILE ALLE 17 A LECCO
PROPOSTA DI DISCUSSIONE SU AZIONE E ANARCHIA
SABATO 26 APRILE ALLE 17 A LECCO
Quest’anno a Lecco al 25 aprile si è deciso di organizzare una tre giorni per mettere sul piatto una varietà di contributi di lotta utilizzando un metodo, quello dell’occupazione, privo di qualsivoglia contrattazione col dominio.
In questi giorni si tratterà una buona fetta di discorsi e pratiche che vengono portati avanti da parecchi compagni.
Per inquadrare brevemente la “storia” del 25 aprile a Lecco, per diversi anni è stato organizzato in città un corteo di lotta alternativo alle commemorazioni istituzionali, riprendendo come parole d’ordine “un tradimento chiamato democrazia”, ribadendo la valenza insurrezionale che la resistenza ha avuto. Quest’anno sentiamo l’esigenza di intraprendere un percorso più ampio, un’iniziativa che porti ad incontrarsi, discutere, pensare, più intensa della solita “ calata” in città.
Anche per questo abbiamo voluto inserire un momento di discussione sull’agire anarchico e sulle varie sfaccettature dell’ incontro tra teoria e pratica.
Negli ultimi anni si è discusso parzialmente in merito alle varie pratiche e alla loro effettiva incisività nelle lotte in corso; ora riteniamo fondamentale approfondire meglio la questione, a partire dalla TAZ. Giusto per chiarire, questo appello si rivolge a tutti coloro i quali intendono discutere di teorie e pratiche non certo rivendicative o riformiste, ma che abbiano come fine la distruzione di questo sistema.
Anche all’interno della tre giorni ci saranno svariati contributi che proporranno approcci alle lotte ben diversi fra loro, ma che in comune hanno una tensione rivoluzionaria e/o insurrezionale. A proposito di ciò, riteniamo che proprio la simbiosi delle varie pratiche dell’agire anarchico sia l’unico modus operandi che possa conciliare una reale efficacia rivoluzionaria con un imprescindibile sviluppo individuale, oltre che collettivo. È indispensabile secondo noi che ogni gruppo di affini porti avanti le scelte di metodo che ritiene, di volta in volta, più idonee alla distruzione dell’esistente ed alla costruzione di una società liberata. Non può esistere un mezzo esclusivo, una pratica illuminata, che trovi tutti i compagni d’accordo; questo è un punto chiave dell’anarchismo! Proprio per questo non possiamo che gioire davanti alla molteplicità dell’agire rivoluzionario, pur tenendo presente che ogni compagno può condividere di più alcuni mezzi piuttosto che altri o essere fortemente critico verso determinate scelte.
Vogliamo quindi proporre un momento di discussione su ciò che sono state e sono le metodologie di lotta rivoluzionarie e anarchiche, non per trovare una via comune da seguire, bensì per creare un punto di incontro dove confrontarsi, darsi stimoli o idee e, perché no, mettersi in dubbio.
Invitiamo quindi tutti i singoli compagni a portare e proporre contributi sabato 26 aprile alle 17 presso lo spazio che verrà occupato per la TAZ.
Per info e contatti:
anarchicilecchesi@autistici.org
389 4462985
UNA MATTINA MI SON SVEGLIATO…
E non c’era più l’invasor — quello in camicia bruna, con le sue truppe e i suoi carri armati, con le sue bombe e la sua brutalità, con la sua sete di guerra mondiale. In compenso ho trovato un “ospite” alleato a stelle e strisce — con truppe e carri armati, testate nucleari e brutalità, pure lui con una gran sete di guerra mondiale. Il primo mi urlava ordini, mi prendeva a calci, mi torturava, mi massacrava. Il secondo, no. Lui mi ignora, talvolta mi saluta perfino mentre parte per altri paesi dove va a urlare ordini, a prendere a calci, a torturare, a massacrare. Certo, può capitare che si sbagli e che il suo “fuoco amico” stermini anche chi gli sta accanto. Ma, se nessuno protesta, è pronto addirittura a dimenticare.
Non ho trovato nemmeno l’alleato del vecchio invasore, quello locale in camicia nera. Non ho trovato il suo manganello, né il suo olio di ricino. Non ho trovato l’OVRA, con le sue spie e i suoi pedinamenti. In compenso ho trovato l’alleato locale dei nuovi “ospiti” a stelle e strisce, quello in giacca e cravatta. Usa il manganello e il ricatto. Ha la DIGOS e il ROS, con le loro microspie e le videocamere.
Non ho trovato neanche la caccia agli stranieri, agli ebrei, capri espiatori da mettere all’indice e rinchiudere in campi di concentramento. In compenso ho trovato la caccia ad altri stranieri, i clandestini, capri espiatori messi all’indice e rinchiusi nei centri di permanenza temporanea. I primi erano perseguitati perché non infettassero la razza, i secondi lo sono perché non infestino la nazione.
Non ho trovato neppure la dittatura fascista, quella col partito unico che imponeva il proprio volere costringendo i dissidenti all’esilio o al carcere. Non ho trovato la sua radio da cui diffondeva il suo credere, obbedire, combattere. In compenso ho trovato la dittatura democratica, con pochi partiti e un solo programma di massima che costringono chi non è d’accordo al silenzio o al carcere. Usa la televisione per instillare il suo credere, obbedire, lavorare.
La prima voleva eliminare la conflittualità fra le classi sociali, subordinandole all’esigenze dello Stato. La seconda… pure.
Non ho trovato infine un paese per lo più povero, dalle dispense vuote ma dal paesaggio rigoglioso, dalla vita rude ma dai rapporti intensi. In compenso ho trovato un paese per lo più ricco, dai frigoriferi pieni ma dal paesaggio inquinato, dalla vita facile ma dai rapporti insipidi. E purtroppo ho trovato ancora, e ancora, le industrie, le banche, le chiese, le scuole, le caserme, i tribunali, le carceri…
Questa mattina, 25 aprile, mi son svegliato e mi hanno spiegato che dobbiamo festeggiare l’avvenuta Liberazione. MA NON HO CAPITO QUALE.