Presidio a Lecco il 17 novembre

volantino distribuito il 3 novembre in piazza a Lecco

Appello “SABOTIAMO LA GUERRA”

SABOTIAMO LA GUERRA

Appello per una mobilitazione internazionale ed internazionalista contro la guerra in Ucraina

La guerra in corso in Ucraina non è un conflitto tra i tanti, e men che meno una semplice “guerra per le risorse”, ma un capitolo centrale di un più ampio scontro tra blocchi di Paesi capitalisti per la spartizione del mondo, in cui sono in gioco la supremazia economica, militare, tecnologica e la ridefinizione degli equilibri internazionali. Infatti, mentre in Ucraina si combatte da più di un anno e mezzo, si profila sullo sfondo lo scontro militare con il principale avversario del capitalismo occidentale, la Cina. Dire che siamo sul piano inclinato che può portare alla terza guerra mondiale non ci sembra né un’esagerazione né un inutile allarmismo.

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Puoi leggere l’appello completo in:

Sabotiamo la guerra. Appello per una mobilitazione internazionale ed internazionalista contro la guerra in Ucraina

Per l’appello impaginato:

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Sabotiamo la guerra – Innescando l’Internazionale

SABOTIAMO LA GUERRA – INNESCANDO L’INTERNAZIONALE

Quando i lettori avranno tra le mani queste righe la crisi in Ucraina potrebbe aver raggiunto il parossismo ed essersi scatenata nella sua drammatica precipitazione. O forse no. Alcuni passaggi potrebbero essere stati superati o smentiti dai fatti, o ancora in attesa di verifica. Non siamo preoccupati per un’eventuale inattualità di quanto stiamo scrivendo, giacché queste parole non possono che essere inattuali. Di fronte alla guerra l’anarchismo ha sempre mantenuto la stessa posizione che fu di Bakunin sin dai tempi del conflitto francoprussiano e della Comune. Conviene dunque partire dalle ovvietà.

Il nostro internazionalismo si traduce in un sentimento assolutamente semplice: le sfruttate e gli sfruttati, in Russia come negli Stati Uniti, in Ucraina come in Italia, sono le nostre sorelle e i nostri fratelli, il loro sangue è il nostro sangue; gli industriali e i boss della finanza, i generali e i signori ufficiali, i governi tutti, sono i nostri eterni nemici. Essendo mossi da sentimenti d’odio e d’amore eterni, le nostre passioni non possono che rifuggire dall’attualità, dai suoi opportunismi, da una valutazione paracula circa le condizioni e la propaganda del momento.

Eppure, onde evitare che questi alti sentimenti si risolvano in dei propositi astratti e innocui, buoni per mettersi la coscienza a posto e, in fondo, per trovare per una via un po’ più tortuosa, ma proprio per questo ancor più ipocrita, la propria sistemazione, l’accomodamento in una posizione opportunistica, a questi propositi ne va aggiunto un altro: la sola pratica compatibile col discorso internazionalista è quella che pone come nemico principale il proprio governo, il proprio Stato, il proprio blocco imperialista.

Rifuggiamo dunque da ogni tentazione frontista, rigettando tanto le posizioni di quanti in nome del pluralismo e dei diritti umani sono tentati dal serrare i ranghi sotto le liberali insegne occidentali, quanto quelle di coloro che nel nome di un anti-americanismo e di un sovietismo nostalgico sono tentati dalla partigianeria filo-russa.

Il prezzo della guerra come sempre lo pagano i proletari e da mesi lo stiamo già pagando, anticipatamente, con l’aumento delle tariffe delle bollette, del carburante e, a cascata, con la dinamica inflazionistica che sta coinvolgendo tutte le merci. Un processo che si intreccia con la dinamica speculativa messa in moto dalla ripartenza economica a seguito della crisi provocata dalla pandemia. Questo è il prezzo della speculazione, è il prezzo delle rappresaglie di Putin, è il prezzo dell’avventurismo di Biden, è il prezzo del servilismo di Draghi. Questi signori sono i nostri affamatori, nessuno di loro è nostro amico.

Ammesso che la crisi in corso non si risolva in un olocausto nucleare (ipotesi molto improbabile, ma comunque non impossibile), nella «migliore» delle ipotesi, alle nostre «privilegiate» latitudini, il prezzo che pagheremo con la guerra in Ucraina sarà quello di un impoverimento fino a pochi anni fa inimmaginabile nella bambagia europea a cui eravamo abituati: gli attuali aumenti del carburante e dell’energia, e con essi di tutte le merci, potrebbero rappresentare un accenno nemmeno comparabile con quello con cui avremo a che fare. La stessa continuità energetica, con le condizioni di comfort date per scontate da mezzo secolo dalle persone in questa regione del pianeta, potrebbe non essere garantita, tanto più in una condizione nella quale l’energia che c’è deve essere utilizzata per i superiori scopi dell’industria bellica.

Forse il più grande insegnamento, generalmente trascurato, della vicenda pandemica è stato nel tramonto della cosiddetta «società dei consumi». In quei giorni della primavera del 2020 con i supermercati parzialmente chiusi, con interi prodotti di cui era vietata la vendita, è avvenuto un fenomeno inedito per chi, come chi scrive, è da sempre vissuto in una società dove il consumismo era quasi una religione. Il governo ha voluto lanciare un messaggio che evidentemente non aveva niente a che vedere con la salute pubblica: un messaggio di austerità morale. È un momento difficile, i cittadini lo devono capire anche attraverso un sacrificio quaresimale. D’altro canto, già allora ci dicevano «siamo in guerra», anticipando i nuovi sacrifici a venire.

Un anno dopo, il presidente della Confindustria ha proposto un’analisi molto interessante. Intervenendo all’assemblea nazionale dell’organizzazione padronale lo scorso 23 settembre, più lucido di tanti imprenditori che invocano il distopico «ritorno al mondo di prima», Carlo Bonomi ha chiarito che «passerà molto tempo, purtroppo, prima che la domanda interna di consumi possa tornare a essere un driver potente di crescita». Il grande capitale sa bene che in questo periodo storico non è sui consumi interni che deve fondarsi la crescita. Più di recente, il 12 febbraio, il direttore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha dichiarato che bisogna assolutamente evitare una spirale prezzi-salari: «non si batte l’inflazione aumentando i salari», se i prezzi aumentano gli sfruttati si devono impoverire, altrimenti dove sta la fregatura? Lorsignori sanno che, guerra o non guerra, la proletarizzazione è la cifra dei fenomeni sociali dei prossimi anni.

Tornando alla guerra, dunque, quello che appare più probabile, scartate le ipotesi più drammatiche di una vera e propria escalation nucleare tra le potenze (che comunque, va ribadito, non è da escludersi), è che il prezzo che gli sfruttati di questa parte del pianeta pagheranno sarà un ulteriore giro di vite in senso austeritario e autoritario. Il tutto accade nel mentre, come una vipera, se ne sta in agguato la velenosa ipotesi del nucleare, panacea per ogni malanno della nostra industria. Una sirena, quella nuclearista, nient’affatto da sottovalutare: soprattutto se le cose si mettono davvero male con la Russia che chiude definitivamente i rubinetti del metano (o gli USA che obbligano l’Europa a rinunciarvi), di fronte alle necessità militari, industriali e agli stessi disagi sulla popolazione ormai ossessionata di fronte alla coazione a ripetere del sogno reazionario del «tornare alla vita di prima» (immaginiamoci quanto si farà potente questa pressione se la gente si trovasse senza luce e gas), ecco che l’ipotesi nuclearista diventerà addirittura irresistibile.

Un elemento, al contrario, di controtendenza rispetto a quanto accaduto negli ultimi anni sta nel ritorno della «politica» sul dominio incontrastato della tecnica di cui ci parlano i fatti ucraini. La guerra in Ucraina per una volta non sembra una guerra economica, ma una guerra di dominio politico e militare. La stessa questione del metano non è il fenomeno, ma un fenomeno conseguente, una rappresaglia nelle scelte del risiko politicomilitare. Provocata da una costante e aggressiva espansione a est della NATO, la reazione della Russia mira non tanto alla conquista di giacimenti e risorse, ma è motivata dalla pretesa tutta militare di non dover sopportare la presenza di basi militari americane al proprio confine, oltre che da un orgoglio e una nostalgia del tutto ideologici per i bei tempi imperiali andati. Le risorse energetiche sono semmai una clava con cui minacciarsi vicendevolmente.

Lasciando dunque agli anarchici russi, ucraini, bielorussi la cronaca e le analisi di quanto accade dalla loro parte del fronte, delle loro battaglie contro l’autoritarismo dei rispettivi governi, contro il quale si battono al prezzo di arresti, torture e morti, con quello spirito internazionalista per il quale il principale nemico è per me sempre incarnato dal mio governo e dai suoi alleati, vorremmo brevemente soffermarci su ciò che accade dalla «nostra» parte del fronte di guerra.

La vittoria di Biden ha rappresentato un’accelerazione evidente dei pericoli militaristici. La scommessa geopolitica di Trump si fondava sulla possibilità, se non di una alleanza, quanto meno del mantenimento di buoni rapporti con Putin in chiave anti-cinese. In tal senso il temibile Trump ha finito per diventare il primo presidente degli Stati Uniti che dopo molti lustri non ha aperto nuovi fronti di guerra. Incredibile, in tal senso, la cantonata politica presa in modo pressoché unanime dall’estrema sinistra nordamericana. Quando una storica militante comunista, femminista e nera come Angela Davis lancia il suo endorsement per Biden e Harris, questo non ci indica solo il tradimento individuale di una burocrate del movimento, ma una sbandata collettiva di un’intera area politica (dimostrata per esempio dal fatto che Davis non venga cacciata a calci dai contesti militanti). Non è soltanto un tradimento del rifiuto anarchico delle elezioni (dai politicanti comunisti ci si aspetta questo e altro), ma è proprio sbagliata l’analisi specifica, in quanto Biden e Harris per la pace nel mondo erano evidentemente il «male maggiore».

Uno degli errori che viene imputato a Biden persino da una parte della sinistra mainstream (in questo senso abbiamo letto di recente dei pezzi sul manifesto e su Fanpage) è quello di «regalare» la Russia alla Cina. Stringendo in maniera aggressiva il regime di Putin, i nordamericani lo stanno spingendo ad allearsi con quello di Xi. L’alleanza della seconda potenza militare al mondo col paese che rappresenta la prima potenza tecnologica e – per pochi anni ancora – la seconda potenza economica, può davvero diventare l’effetto detonante per una catastrofe militare mondiale. Di fronte alla eventualità che le armi russe comincino a montare tecnologia cinese, potrebbe sul serio saltare alla mente a qualche boia del Pentagono l’idea che un attacco nucleare preventivo possa essere un’ipotesi migliore rispetto alla possibilità di lunghi anni di integrazione militare dei loro più temibili avversari.

Venendo all’Italia, da sempre all’avanguardia nella sperimentazione di nuovi regimi politici, sembra che il governo di Unità Nazionale resista e si confermi nel medio periodo come la cifra degli intrighi politici del bel paese, magari da emulare in altre nazioni europee in caso di un aggravamento della crisi. L’Unità Nazionale è un concetto che va ben compreso. Questa forma di governo può somigliare, ma si differenzia essenzialmente dal classico governo tecnico appoggiato dall’unanimità delle forze politiche. L’Unità Nazionale è un governo eminentemente politico, un governo di fronte politico e sociale: in questo senso all’Unità Nazionale aderisce anche il sindacato nel momento in cui opera per la più completa collaborazione e pacificazione interna; in questo stesso senso aderiscono a esso anche i tecnici, in quanto la Tecnica è oggi una potenza socio-politica. In una parola, il governo di Unità Nazionale è un governo di guerra.

Come internazionalisti che sono stati condannati o privilegiati – dipende dai punti di vista – a vivere a queste latitudini, il compito che ci si impone è quello del sabotaggio, del deragliamento, del disfacimento con ogni mezzo dell’Unità Nazionale e del clima mortifero di pace sociale che questa genera. È l’appuntamento dei prossimi mesi al quale non possiamo assolutamente mancare. L’Unità Nazionale prepara in altre parole alla pace interna tra le classi e alla guerra esterna tra le nazioni. Il nostro internazionalismo ha sempre gridato al contrario: nessuna guerra tra i popoli e nessuna pace tra le classi. Con Galleani noi ripetiamo di essere contro la guerra e contro la pace, ma per la rivoluzione sociale.

L’internazionalismo è però, ancora, soltanto un sentimento. Per quanto corretto dal principio secondo il quale il mio governo è il mio principale nemico, come ogni sentimento anche l’internazionalismo contiene un ché di ineffabile. Il passo coraggioso che dovremmo fare è quello di passare dall’internazionalismo all’Internazionale. Cioè ragionare e diffondere concretamente una cospirazione storica, informale, ma reale, dei rivoluzionari di tutto il mondo. Una «organizzazione», per quanto questo termine ci faccia paura e ci attiri gli occhi della repressione. Ma quali sono le alternative? La fame, la guerra e la morte. L’organizzazione della vita umana associata fondata sulla gerarchia e sul profitto ormai ha dimostrato di non poter governare la complessità che ha generato e ci sta trascinando tutti verso la catastrofe – sanitaria, ecologica e militare. Solo una rivoluzione mondiale ci può salvare. Mettiamoci all’opera.

VENERDI’ 20 GENNAIO

7-8 aprile a Cagliari

7 febbraio 2018

    • (03-01-18) La Norvegia ha sospeso ogni esportazione di armi o munizioni verso gli Emirati Arabi Uniti per il timore che vengano usati nella guerra in Yemen. Dal 2015 al 2016 le esportazioni erano cresciute da 41 a 79 milioni di corone.
    • (21-12-17) La Gran Bretagna ha annunciato l’intenzione di firmare un accordo bilaterale di difesa con la Polonia, dopo aver concluso un accordo simile con la Francia.
    • (18-12-17) Thales, azienda francese che opera nel campo aerospaziale e della difesa, ha comprato per 4,8 miliardi di euro Gemalto, una delle maggiori imprese di sicurezza digitale al mondo.
    • (15-12-17) Il responsabile della commissione militare NATO ha dichiarato che navi da guerra russe si trovano spesso presso i cavi sottomarini che garantiscono le comunicazioni internet tra Nord America ed Europa e potrebbero interromperle.
    • (14-12-17) Per la prima volta dal 1945 la Svezia ha creato un nuovo reggimento di fanteria, destinato a proteggere l’isola di Gotland dalla crescente instabilità del Baltico.
    • (11-12-17) L’Ungheria sta prendendo accordi sia con la Russia sia con paesi occidentali per ammodernare la propria flotta di elicotteri ed aerei da trasporto di epoca sovietica e contemporaneamente espanderne il numero.
    • (11-12-17) Durante una visita in Siria il presidente russo Putin ha ordinato il parziale ritiro delle truppe russe dal paese.
    • (11-12-17) Gran Bretagna e Qatar hanno firmato un accordo da 6,3 miliardi di euro per la vendita di 24 caccia Eurofighter al paese del Golfo. Ciò aiuterà a salvare centinaia di posti di lavoro in Gran Bretagna.
    • (11-12-17) Norvegia, Danimarca, Svezia e Finlandia hanno lanciato un programma da 425 milioni di euro per acquistare un’uniforme da combattimento comune.
    • (07-12-17) Leonardo sta sviluppando il primo radar completamente digitale in Europa, destinato ad essere utilizzato nei programmi navali congiunti tra Italia e Francia.

     

     

    • (23-11-17) La Francia ha assegnato ad Airbus D&S un contratto per lo sviluppo di un portale informatico che fornisca coerenti informazioni geografiche e meteorologiche alle forze armate.
    • (17-11-17) In seguito all’acquisto da parte della Turchia di missili russi, gli USA hanno fatto presente che questo potrebbe inficiare la possibilità del paese di avere accesso ad altra tecnologia NATO.
    • (17-11-17) La Francia ha lanciato un fondo pubblico da 50 milioni di euro per finanziare start up operanti nel campo della difesa
    • (17-11-17) Serbia e USA hanno svolto esercitazioni congiunte per paracadutisti, nonostante la Serbia sia ufficialmente neutrale e tenti di rimanere equidistante tra USA e Russia.
    • (16-11-17) Il capo della difesa informatica della Gran Bretagna ha accusato la Russia di aver attaccato e spiato le infrastrutture energetiche e telematiche e i media inglesi.
    • (15-11-17) La Gran Bretagna ha assegnato un contratto da 400 milioni all’italiana Leonardo per testare tramite simulazioni i sistemi di autoprotezione dei propri aerei da trasporto A400M.
    • (14-11-17) 23 stati europei hanno lanciato un programma di cooperazione militare (PESCO), volto a migliorare l’integrazione reciproca e gli investimenti. Il tutto sarà sostenuto da un fondo europeo di 5 miliardi all’anno, volto ad investire in tecnologia militare e acquisto di equipaggiamenti.
    • (10-11-17) La commissione europea ha chiarito la necessità di procedere ad una maggiore integrazione materiale e normativa delle infrastrutture di trasporto di ogni paese, così da permettere rapidi movimenti di truppe attraverso l’unione.
    • (09-11-17) La NATO ha espresso la volontà di costituire due nuovi comandi che si occupino del trasporto di truppe verso le zone di operazione. L’alleanza è particolarmente preoccupata dalla rapidità con cui la Russia può spostare contingenti all’interno del proprio territorio.
    • (09-11-17) La Lituania prosegue nel rafforzamento delle proprie forze di terra con l’acquisto di fuoristrada protetti dagli USA e mezzi corazzati dalla Germania.

     

     

    • (11-09-17) Russia e Bielorussia stanno per cominciare con circa 80000 uomini un’esercitazione congiunta volta a proteggere l’influenza e gli interessi russi nella regione. L’Ucraina è preoccupata che le manovre possano coprire la preparazione di un’invasione.
    • (11-09-17) Il segretario generale della NATO ha affermato che la situazione in Corea necessita di una risposta globale in termini di sanzioni. Questa viene vista come l’unica soluzione ad un conflitto che, dato il patto di mutua difesa, coinvolgerebbe tutti i paesi NATO.
    • (11-09-17) Il governo britannico ha eliminato il tetto salariale per poliziotti e guardie carcerarie. Il provvedimento è volto a risolvere il problema della scarsità di arruolamenti.
    • (08-09-17) Il ministro della difesa francese ha espresso il desiderio di rafforzare la collaborazione tra Italia e Francia nella produzione di navi da guerra di superficie.
    • (04-09-17) Mentre la Nord Corea prepara nuovi test missilistici, USA, Giappone e Corea del Sud preparano una risposta militare ed invocano maggiori sanzioni economiche.
    • (04-09-17) L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea rischia di mettere in difficoltà le collaborazioni in programmi militari europei, in quanto i fondi della commissione europea non potrebbero più raggiungere le industrie britanniche.
    • (03-09-17) Germania, Francia e Italia hanno invocato l’inasprimento delle sanzioni economiche europee nei confronti della Corea del Nord in seguito al test di una bomba all’idrogeno
    • (01-09-17) Gran Bretagna e Francia stanno rafforzando la collaborazione militare e parteciperanno ad esercitazioni congiunte in ambito NATO.
    • (29-08-17) L’azienda israeliana Elbit ha vinto l’appalto per fornire gli armamenti da installare sui mezzi corazzati Patria dell’esercito sloveno.
    • (29-08-17) La Nord Corea ha lanciato un missile che ha sorvolato l’isola giapponese di Hokkaido prima di cadere nel Pacifico occidentale.

     

     

    • (10-07-17) Un tribunale inglese ha confermato che le esportazioni di armi dal Regno Unito all’Arabia Saudita sono perfettamente legali. Queste sono valse 3,7 miliardi di euro dall’inizio del coinvolgimento saudita nella guerra in Yemen.
    • (07-07-17) La Lituania ha estradato verso gli USA un cittadino russo, accusato di cospirazione, frode e hackeraggio.
    • (06/07/17) La polizia belga ha arrestato due sospetti terroristi e ne insegue altri. Le perquisizioni hanno portato sequestro di fucili d’assalto, munizioni e detonatori.
    • (04-07-17) Sale la tensione tra Italia e Austria in seguito all’annuncio che truppe e mezzi blindati austriaci saranno schierate al confine del Brennero per bloccare il flusso di migranti.
    • (03-07-17) Un gruppo di ricerca internazionale finanziato dall’Unione Europea ha iniziato a lavorare per trovare un nuovo approccio volto a comprendere come e perché le persone si avvicinino all’estremismo violento.
    • (03-07-17) Il Regno Unito ha approvato la costruzione di tre nuove fregate anti-sommergibile da parte di BAE Systems per un valore di 4,2 miliardi di euro.
    • (03-07-17) La spesa per la difesa dei paesi NATO è cresciuta del 4,3 % nell’ultimo anno (10,5 miliardi di euro). In questo momento 5 paesi (UK, Grecia, Polonia, Estonia e USA) hanno raggiunto l’obiettivo di spendere il 2 % del proprio bilancio per la difesa. Altri tre (Romania, Lettonia e Lituania) si uniranno a loro nei prossimi due anni.
    • (03-07-17) I servizi di sicurezza ucraini hanno accusato la Russia di essere responsabile dell’attacco informatico che ha colpito sistemi in tutto il mondo, Russia inclusa, il 27 giugno.
    • (30-07-17) Il ministro della difesa britannico si è vantato pubblicamente dell’impegno crescente del proprio paese nell’ambito della NATO.
    • (29-06-17) Il parlamento ceco sta per approvare una legge che permetta ai cittadini di detenere armi semi-automatiche per difendersi dagli attacchi terroristici.

     

     

    • (28-04-17) Il Montenegro, che 25 anni fa veniva bombardato dalla NATO, ha deciso di entrare a far parte dell’Alleanza Atlantica. Per rappresaglia la Russia ha bloccato le importazioni di vino dal paese balcanico.
    • (27-04-17) Una nave spia russa è affondata al largo della Turchia dopo essere entrata in collisione con un cargo battente bandiera togolese.
    • (27-04-17) L’ENISA (Agenzia dell’Unione Europea per la Sicurezza della Rete e dell’Informazione) ha emesso un rapporto volto a esortare gli stati europei a collaborare tra loro e con i privati per aumentare la sicurezza delle reti energetiche, ormai esposte a pericolosi attacchi cibernetici.
    • (27-04-17) Ucraina e Polonia hanno annunciato che collaboreranno nello sviluppo comune di elicotteri per le proprie forze armate e di essere pronti ad aprire il progetto ad altri stati europei.
    • (26-04-17) Caccia statunitensi hanno effettuato un breve rischieramento in Estonia per esercitarsi e dimostrare la decisione della NATO nel difendere i propri membri baltici da ingerenze russe.
    • (21-04-17) Il Regno Unito ha investito 644 milioni di euro per acquistare missili aria-aria e superficie-aria destinati a difendere la nuova portaerei Queen Elizabeth.
    • (18-04-17) L’industria aerospaziale francese ha esortato i candidati alle elezioni presidenziali ad incrementare del 40 % la spesa per la difesa in modo da raggiungere l’obiettivo di investire il 2 % del PIL in campo militare.
    • (13-04-17) Trump , contraddicendo la propria linea precedente, ha affermato che la NATO è tornata ad essere utile nella lotta al terrorismo in Iraq ed Afghanistan
    • (13-04-17) La Russia ha posto  il veto contro una risoluzione del consiglio di sicurezza ONU contro la Siria, che avrebbe condannato l’attacco chimico avvenuto il 4 Aprile.
    • (12-04-17) Alcuni stati europei e NATO hanno deciso di fondare ad Helsinki un centro di ricerca per combattere i cosiddetti attacchi “ibridi”, comprendenti aggressioni cibernetiche, propaganda e disinformazione, che mettono a rischio la coesione sociale dei paesi colpiti.

     

     

     

    • (14-02-17) In vista di un maggiore impegno europeo all’interno della NATO, la Germania ha annunciato l’intenzione di formare flotte aeree congiunte con Francia ed Olanda nel campo del trasporto e delle aerocisterne.
    • (10-02-17) La polizia anti terrorismo francese ha arrestato a Montpellier quattro persone sospettate di star organizzando un attacco suicida a Parigi.
    • (10-02-17) In UK un investimento di 50 milioni di sterline permetterà di aumentare il numero di unità di cadetti nelle scuole. Queste saranno distribuite nelle zone meno prospere del paese, dando nuove opportunità agli studenti e trasmettendo i valori propri dello Stato
    • (10-02-17) 20 milioni di euro saranno investiti dalla Francia per proteggere la Tourre Eiffel con vetri blindati.
    • (09-02-17) Il ministro della difesa Austriaco ha annunciato l’intenzione di inviare truppe austriache al di fuori dei confini nazionali per proteggere la frontiera europea. Ciò appare necessario nel timore che la Turchia rompa l’attuale accordo di contenimento dei migranti.
    • (07-02-17) La sezione difesa e spazio di Airbus ha annunciato che supporterà con comunicazioni satellitari le missioni europee in Somalia, Niger e Mali.
    • (07-02-17) Portogallo, Spagna, Francia e Italia hanno richiesto che la NATO incrementi la propria presenza nel settore meridionale dell’Europa in modo da fronteggiare meglio le nuove e più varie minacce che l’Europa deve oggi affrontare.
    • (03-02-17) Il segretario della difesa britannico ha rimarcato la necessità di rinforzare le difese europee per opporsi ai tentativi di destabilizzazione russi. Probabili attacchi russi sono stati quelli contro una TV francese, il parlamento tedesco e la Bulgaria.
    • (02-02-17) Il segretario generale NATO ha incontrato a Sarajevo il presidente della Bosnia Herzegovina per preparare l’ingresso del paese nella NATO
    • (30-01-17) UK e USA hanno annunciato una più stretta collaborazione nella gestione delle rispettive flotte di aerei da pattugliamento marittimo sull’atlantico
    • (30-01-17) Navi da guerra greche e turche si sono brevemente fronteggiate dopo che queste ultime erano entrate senza permesso nelle acque territoriali greche.
    • (26-01-17) Il parlamentare britannico Van Orden si è dichiarato d’accordo con Trump sulla necessità di riorganizzare la NATO. Sostiene che la politica difensiva del resto d’Europa, che mira ad una maggiore integrazione nell’unione, sia inutile, disonesta e divisiva.

     

     

    • (24-01-17) Il parlamento svizzero ha richiesto all’esercito di allentare i criteri di selezione per l’ammissione al servizio di leva obbligatorio, così da poter impiegare persone considerate fisicamente non idonee in ruoli diversi dal combattimento.
    • (19-01-17) In seguito all’intenzione espressa dal neopresidente statunitense Trump di ridurre l’impegno del proprio paese nella NATO, il segretario dell’alleanza atlantica ha ribadito la necessità che ogni paese arrivi a spendere almeno il 2 % del PIL nella difesa. Al momento solo USA, UK, Grecia, Polonia ed Estonia hanno raggiunto questo livello.
    • (18-01-17) Russia e Turchia hanno annunciato di aver condotto il primo attacco aereo congiunto contro posizioni dell’ISIS nella provincia di Aleppo, definendo l’azione un successo.
    • (17-01-17) La Lituania ha svelato i piani per costruire un muro di 135 km lungo la frontiera con l’enclave russa di Kaliningrad. La barriera sarà probabilmente finanziata dall’Europa.
    • (16-01-17) Kosovo e Serbia si accusano vicendevolmente di provocazione dopo che le forze di polizia kosovare hanno impedito ad un treno serbo decorato da scritte “Kosovo is Serbia” di entrare nel proprio paese. La Serbia ha minacciato di schierare l’esercito.
    • (13-01-17) La Francia ha annunciato l’acquisto di altri droni da sorveglianza e attacco Reaper, due dei quali sono già impiegati regolarmente in Nigeria.
    • (12-01-17) Gli USA stanno completando in Polonia lo schieramento di 80 carri da battaglia e centinaia di mezzi corazzati, che andranno a costituire il nucleo di una nuova brigata corazzata

     

     

     

     

    • (04-01-17) Un gruppo di militari e medici civili britannici, con l’aiuto della polizia anti-terrorismo, ha sviluppato una app, CitizenAID, volta a dare consigli alla popolazione su come prestare i primi soccorsi in caso di attacco terroristico.
    • (03-01-17) La compagnia turca Aselsan e quella saudita Taqnia hanno firmato per la formazione di una joint venture volta a sviluppare tecnologia militare nel campo dei radar, della guerra elettronica e di sistemi elettro ottici.
    • (22-12-16) La Norvegia conferma l’acquisto di otto aerei da pattugliamento marittimo Boeing P 8 per un valore di 1,67 miliardi di Euro. L’acquisto è esplicitamente finalizzato a tenere sotto controllo la crescente attività sottomarina russa nell’area.
    • (22-12-16) La Polonia annuncia l’acquisto di un nuovo sistema missilistico antiaereo per 211 milioni di Euro e l’intenzione di dotarsi di nuovi missili aria-superficie e aria-aria per i propri caccia F 16.
    • (15/12/16) L’agenzia per le comunicazioni e l’informazione NATO ha firmato un accordo di collaborazione industriale con l’azienda statunitense FireEye con l’obiettivo di migliorare la difesa comune contro attacchi informatici ai danni di reti sia pubbliche che industriali.
    • (14-12-16) L’Italia ha ricevuto i primi 2 di 4 aerei ATR 72 da pattugliamento marittimo, prodotti da Leonardo – Finmeccanica. I velivoli saranno usati per controllare i flussi mercantili e di migranti nel Mediterraneo.

IL BOLLETTINO DI GUERRA

13 settembre 2017

  • (11-09-17) Russia e Bielorussia stanno per cominciare con circa 80000 uomini un’esercitazione congiunta volta a proteggere l’influenza e gli interessi russi nella regione. L’Ucraina è preoccupata che le manovre possano coprire la preparazione di un’invasione.
  • (11-09-17) Il segretario generale della NATO ha affermato che la situazione in Corea necessita di una risposta globale in termini di sanzioni. Questa viene vista come l’unica soluzione ad un conflitto che, dato il patto di mutua difesa, coinvolgerebbe tutti i paesi NATO.
  • (11-09-17) Il governo britannico ha eliminato il tetto salariale per poliziotti e guardie carcerarie. Il provvedimento è volto a risolvere il problema della scarsità di arruolamenti.
  • (08-09-17) Il ministro della difesa francese ha espresso il desiderio di rafforzare la collaborazione tra Italia e Francia nella produzione di navi da guerra di superficie.
  • (04-09-17) Mentre la Nord Corea prepara nuovi test missilistici, USA, Giappone e Corea del Sud preparano una risposta militare ed invocano maggiori sanzioni economiche.
  • (04-09-17) L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea rischia di mettere in difficoltà le collaborazioni in programmi militari europei, in quanto i fondi della commissione europea non potrebbero più raggiungere le industrie britanniche.
  • (03-09-17) Germania, Francia e Italia hanno invocato l’inasprimento delle sanzioni economiche europee nei confronti della Corea del Nord in seguito al test di una bomba all’idrogeno
  • (01-09-17) Gran Bretagna e Francia stanno rafforzando la collaborazione militare e parteciperanno ad esercitazioni congiunte in ambito NATO.
  • (29-08-17) L’azienda israeliana Elbit ha vinto l’appalto per fornire gli armamenti da installare sui mezzi corazzati Patria dell’esercito sloveno.
  • (29-08-17) La Nord Corea ha lanciato un missile che ha sorvolato l’isola giapponese di Hokkaido prima di cadere nel Pacifico occidentale.

12 luglio 2017

  • (10-07-17) Un tribunale inglese ha confermato che le esportazioni di armi dal Regno Unito all’Arabia Saudita sono perfettamente legali. Queste sono valse 3,7 miliardi di euro dall’inizio del coinvolgimento saudita nella guerra in Yemen.
  • (07-07-17) La Lituania ha estradato verso gli USA un cittadino russo, accusato di cospirazione, frode e hackeraggio.
  • (06/07/17) La polizia belga ha arrestato due sospetti terroristi e ne insegue altri. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di fucili d’assalto, munizioni e detonatori.
  • (04-07-17) Sale la tensione tra Italia e Austria in seguito all’annuncio che truppe e mezzi blindati austriaci saranno schierate al confine del Brennero per bloccare il flusso di migranti.
  • (03-07-17) Un gruppo di ricerca internazionale finanziato dall’Unione Europea ha iniziato a lavorare per trovare un nuovo approccio volto a comprendere come e perché le persone si avvicinino all’estremismo violento.
  • (03-07-17) Il Regno Unito ha approvato la costruzione di tre nuove fregate anti-sommergibile da parte di BAE Systems per un valore di 4,2 miliardi di euro.
  • (03-07-17) La spesa per la difesa dei paesi NATO è cresciuta del 4,3 % nell’ultimo anno (10,5 miliardi di euro). In questo momento 5 paesi (UK, Grecia, Polonia, Estonia e USA) hanno raggiunto l’obiettivo di spendere il 2 % del proprio bilancio per la difesa. Altri tre (Romania, Lettonia e Lituania) si uniranno a loro nei prossimi due anni.
  • (03-07-17) I servizi di sicurezza ucraini hanno accusato la Russia di essere responsabile dell’attacco informatico che ha colpito sistemi in tutto il mondo, Russia inclusa, il 27 giugno.
  • (30-07-17) Il ministro della difesa britannico si è vantato pubblicamente dell’impegno crescente del proprio paese nell’ambito della NATO.
  • (29-06-17) Il parlamento ceco sta per approvare una legge che permetta ai cittadini di detenere armi semi-automatiche per difendersi dagli attacchi terroristici.