Dopo 180 giorni Alfredo termina lo sciopero della fame

ALFREDO COSPITO HA DECISO DI PORRE FINE AL SUO SCIOPERO DELLA FAME CONTRO 41 BIS ED ERGASTOLO OSTATIVO. NEGLI ULTIMI SEI MESI LA SUA LOTTA HA FINALMENTE PORTATO ALLA LUCE E ALL’ATTENZIONE DI TUTTI COSA SIA CONCRETAMENTE IL 41 BIS.

Per sei mesi le pratiche più diverse si sono saldate all’esterno del carcere nel denunciare l’aberrazione del 41 bis e sostenere, con ogni mezzo necessario, la lotta di Alfredo. I presidi e gli attacchi incendiari, gli striscioni creativi e le esplosioni fragorose, le assemblee informative e i cortei combattivi si sono saldati senza soluzione di continuità nel propagandare l’opposizione totale al sistema carcerario e, a maggior ragione, a questa sua estrema applicazione. Pratiche diverse, messe in atto da persone diverse o uguali, hanno permesso di squarciare il muro del silenzio mediatico e gridare forte che tutto ciò, per Alfredo come per chiunque altro, è inaccettabile. Un altro punto, da sempre caro al movimento anarchico, è stato altrettanto importante per raggiungere questo obiettivo: l’internazionalismo. Compagni e compagne di tutto il mondo si sono gettati nella lotta con uguale impegno e risultati non si sono fatti attendere: non è forse esagerato pensare che le manifestazioni all’estero, gli attacchi alle ambasciate, i presidi e i roghi di macchine mal parcheggiate abbiano posto una certa pressione nei confronti del governo italiano, spingendolo se non a tornare sui propri passi, quanto meno a dover dar ragione degli avvenimenti e, finalmente, a pronunciarsi apertamente sulla questione.

La lotta non è stata vinta, questo è evidente: Alfredo resta rinchiuso in 41 bis, probabilmente la sua salute ha subito danni irreparabili e la sentenza della corte costituzionale del 18 aprile, pur togliendo dalle sue spalle lo spettro del fine pena mai, lo seppellisce di fatto in carcere per i prossimi vent’anni. Eppure di 41 bis ora si parla apertamente, dire che nemmeno i mafiosi devono subirlo non è più incomprensibile ai più e, forse, resta una labile speranza che il compagno possa uscire da quella tomba per vivi nei prossimi anni.

La fine dello sciopero della fame di Alfredo non può marcare la fine della lotta contro il 41 bis, proprio perché questa non è soltanto la sua lotta: rivitalizzata grazie al suo coraggio, tracimata finalmente in ambienti non strettamente anarchici o anticarcerari, questa lotta può e deve continuare con uguale passione e costante intensità, portata avanti da tutti coloro che sognano un mondo diverso. Con diverse pratiche, a volte diverse sensibilità, ma che riescano a portare un attacco reale a questo strumento repressivo.

 

CONTRO OGNI CARCERE, CONTRO IL 41 BIS

LIBERTÀ PER ALFREDO E TUTTI I COMPAGNI E LE COMPAGNE IMPRIGIONATI

 

Anarchici e solidali con Alfredo

aperitivo benefit

Aggiornamenti sullo sciopero e condizioni fisiche di Alfredo

riceviamo e diffondiamo:

Aggiornamenti sullo sciopero e condizioni fisiche di Alfredo

Oltre alla disinformazione di regime che sta adottando in maniera sistematica la calunnia, il falso ed il silenzio per togliere visibilità all’iniziativa di Alfredo e smorzare la mobilitazione solidale, sta circolando anche nelle comunicazioni tra compagni la notizia falsa dell’interruzione dello sciopero della fame.

Alfredo non ha interrotto lo sciopero: dopo più di 170 gg dall’inizio della protesta ora sta tentando di limitare i danni causati dal digiuno, in vista dell’udienza della Corte Costituzionale del prossimo 18 aprile. Ha bevuto un po’ di brodo vegetale e sta assumendo gli integratori.

La prosecuzione dello sciopero della fame nelle modalità con cui l’ha condotto in questi mesi lo esporrebbe prima dell’importante scadenza del 18, più che al pericolo di morte (verosimilmente i medici e il monitoraggio a cui è sottoposto riuscirebbero a scongiurarlo), a uno scadimento progressivo e permanente del fisico, con conseguenze più o meno gravi consistenti nell’ulteriore menomazione del sistema nervoso periferico. Alfredo ha già subito a causa del digiuno un danno neurologico, verosimilmente irreversibile, in base al quale non ha più alcuna sensibilità ad un piede e una sensibilità ridotta all’altro, nonché un inizio di perdita di sensibilità anche ad una mano.

La posta in gioco è alta e Alfredo, come fatto sino ad ora, la affronta un passo alla volta. In questo momento, il traguardo è il 18 aprile. Le decisioni in merito a come deciderà di proseguire sono dunque rimandate a quando sarà diffuso l’esito dell’udienza.

A fianco di Alfredo, contro tutte le galere!

Cassa Antirep delle Alpi occidentali

Aggiornamenti importanti sulle condizioni detentive e di salute dell’anarchico Alfredo Cospito

da lanemesi.noblogs.org

Aggiornamenti importanti sulle condizioni detentive e di salute dell’anarchico Alfredo Cospito

Alfredo NON ha terminato lo sciopero della fame!
Le notizie girate in questi giorni sui media sono false e calunnianti, come oramai è abitudine in questa storia: gli è stato proposto del latte, ma Alfredo lo ha rifiutato. Se deciderà di ricominciare a nutrirsi seguirà le indicazioni fornitegli dal medico di fiducia già da tempo.
In vista dell’udienza del 18 aprile ha deciso di riprendere gli integratori: potassio per stabilizzare il cuore, vitamine per cercare di arginare il problema neurologico agli arti inferiori, e proteici. Dopo l’udienza presso la corte costituzionale a Roma, chiamata ad esprimersi sulla legittimità giuridica nel concedere o meno le attenuanti in relazione alla condanna per 285 c. p. (“strage allo scopo di attentare alla sicurezza dello Stato”, che prevede unicamente l’ergastolo) decretata dalla cassazione nell’ambito del processo Scripta Manent, deciderà come procedere.

È stanco e in alcuni momenti fatica a mantenere la concentrazione, ma è lucido e presente.
Nel reparto carcerario del San Paolo NON gli sta arrivando posta, nemmeno telegrammi.
NON gli stanno consegnando libri, nemmeno quelli che ha comprato attraverso il carcere di Opera dopo autorizzazione.
Nella stanza dove è ricoverato ha solo luce artificiale, non gli è possibile distinguere il giorno dalla notte.
E infine, i dottori del reparto di medicina penitenziaria del San Paolo, che seguono Alfredo, hanno ancora disposizione di non parlare e confrontarsi col dottore di fiducia, ma di consegnare solo le cartelle cliniche. Cosa questa che impedisce di fatto che possa essere seguito nel modo migliore.

CONTINUIAMO LA LOTTA AL FIANCO DI ALFREDO!

FACCIAMOGLI ARRIVARE LA NOSTRA RABBIA E IL NOSTRO AMORE, PERCHÉ SENTA CHE CHI LOTTA NON È MAI SOLO!

[5 aprile 2023]

venerdì 7 aprile a Lecco